Firenze, notoriamente, ha un'alta quota di ciclabilità e, nonostante gli interventi siano insufficienti a soddisfare la domanda, tutto sommato infrastrutture per le bici al di sopra della media italiana.
Ogni tanto però la culla del rinascimento è anche teatro di qualche pensata geniale, che forse affonda le sue radici nei geni universali Leonardo, Leon Battista Alberti o Brunelleschi.
Di recente per esempio è stato realizzato un collegamento atteso da anni, che risolve il punto critico di Ponte a S. Niccolò. Lo potremmo definire un intervento esemplare (vedi qui) nel superare lo spezzettamento delle piste ciclabili agli incroci e nei punti critici, cioè uno dei maggiori difetti delle reti ciclabili di molte città italiane, secondo il motto "ciclista arrangiati".
Purtroppo il diavolo è nel dettaglio. Appena inaugurata l'opera meritevole piovono infatti proteste da parte di ciclisti: tutti gli attraversamenti (ben 4) hanno solo strisce pedonali, mancano i quadrotti bianchi dell'attraversamento ciclabile previsti dal codice della strada. In pratica si annulla il gran lavoro per un un po' di vernice bianca.
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la situazione precedente ... |
Il guaio maggiore però è un altro: non è una dimenticanza, la cosa è voluta da parte degli uffici della Mobilità comunale. Per non realizzare i quadrotti sono stati installati ben 4 cartelli che, pochi metri prima di ogni intersezione, "trasformano" la pista ciclabile (separata) in percorso promiscuo ciclopedonale. Ed in tal caso, secondo un oscuro parere ministeriale (di dubbio valore), i ciclisti potrebbero (il condizionale è d'obbligo) utilizzare le strisce pedonali, in sella, senza scendere.
Perchè tanto impegno per non realizzare l'attraversamento ciclabile? Non si vede un solo vantaggio in tale bizzarra soluzione. E molti svantaggi e criticità invece: per es. si mettono in conflitto pedoni e ciclisti, l'attraversamento risulta non riconoscibile dagli automobilisti ("devi scendereeeeeeeeeeeee!!") e genera palesemente pericolo per tutti; inoltre la precedenza non è evidente, anzi dubbia o probabilmente nulla in caso di incidente e processo civile.
Che Firenze voglia diventare un modello universale di interventi peggiorativi sul tema cruciale della continuità delle reti ciclabili? Addio attraversamenti ciclabili?
Il codice prevede gli attraversamenti pedonali (strisce) e quelli ciclabili (quadrotti), niente altro. I pareri di funzionari ministeriali non fanno legge, ma soprattutto l'applicazione in questione è a dir poco tirata per i capelli: niente e nessuno obbliga i progettisti a "trasformare" piste ciclabili separate in promiscue prima delle intersezioni, per "risparmiarsi" i quadrotti e realizzare solo strisce pedonali.
Possiamo solo ribadire, a Firenze e altrove: sulla rete attraversamenti ciclabili sempre, a tutte le intersezioni , ben riconoscibili (=quadrotti sempre), se necessario "rafforzati" da interventi che ne incrementano la visibilità.
Per saperne di più su attraversamenti i incroci sicuri vedi qui
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Esempi a giro per l'ltalia:



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