blog irriverente fra il sarcastico e il tedioso su bici, mobilità ed altro

Modelli di (im-) mobilità quotidiana, al lavoro e a scuola in bici, pantofole sui pedali, verdi d'invidia, bocciofile, terrore motorizzato, terapie consolatarie, ciclabilità e fregature, miserie umane al volante e in sella, dopolavoro biciclettaro, "o il codice o la vita", treno+bici, tramvie ed intermodalità, redistribuzione dello spazio stradale ...
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venerdì 31 maggio 2013

quelli che "non si può" ...


Mesi fa sono stato chiamato a tenere una presentazione sulla ciclabilità urbana in una cittadina in cui opera una attivissima sezione Fiab e si aggira qualche assessore coraggioso. Il comandante dei Vigili, appena nominato, in un primo incontro, a proposito dei "sensi unici eccetto bici" si era prontamente espresso con il "non si può" di prammatica, ed aveva anche aggiunto che non esistevano per es. in Germania, dove era stato pochi giorni prima.
Una delle schermate della mia presentazione lo avrebbe messo in difficoltà, e per sua fortuna, nonostante l'invito esplicito, ha pensato bene di non comparire.

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giovedì 23 maggio 2013

corsie ciclabili: la panacea universalis?


Di recente è ripresa la discussione, non nuova, sulle corsie ciclabili (ricavate cioè dalla carreggiata e separate solo da una doppia linea continua) invece di piste ciclabili separate fisicamente dal traffico motorizzato.
L'affermazione è che questa soluzione, al contrario di precedenti orientamenti, è più sicura per i ciclisti. E si fa spesso riferimento a nuovi orientamenti in tal senso in vari paesi d'Europa.

In Olanda, Danimarca e in città con ciclabilità sviluppata, semplificando un po', si segue questo modello: separazione fisica (=sede propria) sulle grandi arterie, che sono gli assi portanti anche della rete ciclabile (vedi foto a destra, Rotterdam), sovente a più corsie e con intersezioni semaforizzate (spesso con fase apposita a protezione delle bici da svolta a destra) o sovrappassi/sottopassi.

All'altra estremità del modello c'è la condivisione vera e propria,  zone 30  o a moderazione del traffico più marcata, su gran parte dell'area urbana, spesso il 70% o più.

giovedì 2 maggio 2013

cosa serve per la lobby della bici (e della mobilità)?


Sto pensando di proseguire la vita di questo blog focalizzandomi su cosa serve per avere quella forte lobby della bicicletta, spesso auspicata, ma finora carente o non all'altezza dei tempi e delle sfide.
Potrebbe diventare uno spazio di riflessione (parola per cui non ho gran simpatia) ma anche di proposta e azione che ne consegue. I temi e sottotemi coinvolti sono molti, mi vengono in mente:
  • l'ampliamento all'intera mobilità, e quindi del bacino potenziale di interessi ed utenti
  • che tipo di organizzazione serve, con quali priorità, caratteristiche, immagine etc.
  • quali alleanze, quali competenze, know-how ed altri fattori collegati 
  • dove affrontare ed avviare le cose, gli strumenti e gli spazi adatti (Facebook e simili o altri spazi web? luoghi fisici? altro?)
  • ... l'elenco potrebbe continuare
Riusciranno i nostri eroi? Bohhh ...

Perfettamente in tema con le domande (e le possibili risposte) di cui sopra è la manifestazione del 4 maggio a Milano, per una mobilità nuova che abbia al centro "pedoni, pedali, pendolari".

Invece di dilungarmi troppo, ecco qua: http://www.mobilitanuova.it/nuova-mobilita-blog/

Me ne occuperò più diffusamente nelle prossime settimane, o forse mesi, secondo la voglia.