blog irriverente fra il sarcastico e il tedioso su bici, mobilità ed altro

Modelli di (im-) mobilità quotidiana, al lavoro e a scuola in bici, pantofole sui pedali, verdi d'invidia, bocciofile, terrore motorizzato, terapie consolatarie, ciclabilità e fregature, miserie umane al volante e in sella, dopolavoro biciclettaro, "o il codice o la vita", treno+bici, tramvie ed intermodalità, redistribuzione dello spazio stradale ...
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mercoledì 16 gennaio 2013

Costa più un litro di benzina che uno di vino


Sempre più gente si muove in bici, in modo intelligente: non crea ingorghi, non inquina, arriva prima e parcheggia facilmente, con effetti benefici alla salute per se e per tutti.

Molti bastoni fra le ruote impediscono ancora una forte crescita nell'uso quotidiano della bici, al posto di auto e moto.
Per ottenere città e territori davvero ciclabili servono forti pressioni nei Comuni piccoli e grandi come a livello nazionale, per far sentire la voce dei cittadini che si muovono in bicicletta.

sabato 12 gennaio 2013

incubo a Trastevere



Era una notte buia e tempestosa, ed a Trastevere una signora elegante faceva ticchettare i tacchi sul pavè. Ed ecco che si avvicina un maschio in età adulta, lo chiameremo Melampo. Colpito dalle grazie muliebri della signora si lancia in un raffinatissimo "ah fataaaaa, cciai du' bbocceeee!".
La femminile presenza prosegue, volta appena la testa con la fluente chioma che ondeggia e lo apostrofa con un "se ce l'hai piccolo come il cervello ...".
Il povero Melampo (omonimo del famoso cane da guardia di Pinocchio) rimane di stucco, farfuglia qualche volgarità, cincischia interdetto mentre la signora con aria ineffabile apre il lucchetto della bici legata ad un lampione, sale in sella e si allontana pedalando allegramente.
Ormai lei è scomparsa dalla sua visuale, Melampo  non sa come dar sfogo alla sua rabbia. E lì si ricorda di essere redattore di un giornaluccio "uebbe".
Si precipita a casa e butta giù di getto un fiammeggiante articolo in cui si scaglia contro i ciclisti pirati della strada, ed invoca a gran voce: elmo, corazza, schinieri obbligatori, targa sulla schiena (con codice a barre), patente per la guida di elicotteri, assicurazione per catastrofi naturali. Gli sfugge il dettaglio che di tutto ciò non c'è traccia nella tanta celebrata Europa, anzi, la Svizzera, unico paese che aveva una sorta di targa nel ruolo di contrassegno assicurativo, lo ha recentemeten abbandonato. Ma si tratta di pinzillacchere, che vuoi che sia, in Italia siamo all'avanguardia nel mondo, anzi ne dovremo diventare il faro del progresso civile.