blog irriverente fra il sarcastico e il tedioso su bici, mobilità ed altro

Modelli di (im-) mobilità quotidiana, al lavoro e a scuola in bici, pantofole sui pedali, verdi d'invidia, bocciofile, terrore motorizzato, terapie consolatarie, ciclabilità e fregature, miserie umane al volante e in sella, dopolavoro biciclettaro, "o il codice o la vita", treno+bici, tramvie ed intermodalità, redistribuzione dello spazio stradale ...
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martedì 16 ottobre 2012

SPQR - Sono Pazzi Questi Reggiani


Il buon Asterix deve cambiare la sua celebre esclamazione: SPQR, non più "sono pazzi questi romani" ma "questi reggiani".
Ebbene sì, gli amministratori della città emiliana si sono fatti una brutta fama. Anni fa introdussero in tutto il centro storico i famigerati "sensi unici eccetto bici". Per la disperazione di burocrati ministeriali, ai cui strampalati ed arzigogolati pareri non hanno voluto sottomettersi, vollero render legittimo che in bici si possa andare nei due sensi anche nelle strade a senso unico.
La sfacciataggine di questi reggiani, anzi la loro pazzia, è che hanno usato semplicemente la segnaletica diffusa in tutta Europa, osando affermare che se si fa a Copenhagen si può fare anche da noi.
Ma c'è di peggio: devono aver manipolato statistiche e rilevazioni degli incidenti per nascondere le stragi degli  innocenti preannunciate da tanti. Come è possibile che le strade non siano cosparse di sangue? Mica siamo ad Amsterdam qui, epperdiana!
Recentemente poi la loro pazzìa ha raggiunto livelli eccelsi: proprio a Reggio Emilia si sono riuniti per due giorni circa 500 persone per gli Stati Generali della Bicicletta. Fra di essi tecnici, esperti di mobilità, assessori di minuscoli villaggetti sperduti come Milano, Bologna, Trento, Trieste, Udine, Pesaro ... Palesemente in preda a delirio, questi irresponsabili si sono lanciati in filippiche per dare più spazio e sicurezza a chi si muove in bici.
Si ipotizza che fossero stati drogati occultamente dal sindaco di Reggio Emilia e Presidente dell'ANCI, c'est a dir il Decano dei Primi Cittadini italiani.
Nei loro deliri sono emerse altre allucinazioni come le zone 30 in grandi parti delle nostre città, la copertura assicurativa Inail per chi va al lavoro in bici, come per chi usa i mezzi pubblici, l'utilizzo di quote delle multe per finanziare le reti ciclabili, le quali, udite udite dovrebbero coprire in continuità l'intera area urbana ed in particolare gli assi di scorrimento. 



giovedì 4 ottobre 2012

Non vedo non sento ...


Non vedo non sento ... ma parlo, a vanvera. Il classico detto, raffigurato dalle tre scimmiette, e leggermente modificato (la terza parte era "non parlo") sembra rappresentare bene l'approccio di molte persone, fra cui figure istituzionali, quando vengono confrontate con le richieste e le esigenze di circolazione delle biciclette. Ecco un dialogo inventato ma purtroppo non surreale, ricavato mixando affermazioni di campioni di (insensati) bastoni fra le ruote ai virtuosi che si muovono in bici:
Più-bici-prego: per evitare giri pesca assurdi in ZTL alcuni tratti di corsie preferenziali vanno aperte alle bici, per es. via degli Arazzieri.
Bastone-fra-le-ruote: nooooo, così si intralcia il trasporto pubblicoooo, nooooo
Più-bici-prego: : abbiamo cronometrato, si tratta di frazioni di secondo ...
Bastone-fra-le-ruote: nooooo, è pericolosoooo
Più-bici-prego: : ma non è vero, le rilevazioni dicono il contrario, e il rischio sarà circa uguale che quando un bus soprassa una bici su una strada qualsiasi
Bastone-fra-le-ruote: nooooo, no, non è veroooo!
Più-bici-prego: ha qualche elemento per affermare ciò?
Bastone-fra-le-ruote: nooooo, no io insomma non voglio, non si può, è vietato, le regole valgono anche per voi
 
Più-bici-prego: appunto, si tratta di rendere il transito legittimo,  con la segnaletica prevista dal Codice. Lo fanno per es. a Livorno, a Bologna e molte altre città, guardi qui la foto
Bastone-fra-le-ruote (si chiude gli occhi): nooooo, macchè e poi qui non siamo a Livorno o a Bologna, no no non voglio.